Bruno Walpoth
Bruno Walpoth, Pinocchio, 2022. View at Castel Gardena, Selva Gardena. Commissioned by Biennale Gherdëina ∞. Ph. Tiberio Sorvillo
Le figure umane di Bruno Walpoth, realizzate in legno di tiglio o di noce, nascono dall’incontro e dal confronto con i modelli. In scala uno a uno, i corpi, le linee e le forme prendono forma dal blocco di legno per mezzo delle sue mani. Sebbene Walpoth sia attratto dal produrre sembianze concrete di parti del corpo, come una spalla o una caviglia, la sua preoccupazione non è solo quella di un ritratto iperrealistico della persona che gli sta davanti: nel suo aspetto esteriore, il modello serve come superficie per raccontare storie molto più profonde che lo scultore ricava soffermandosi spesso sulle espressioni dello sguardo e del volto.
Per Biennale Gherdëina ∞, Walpoth ha ricreato Pinocchio, opera originariamente commissionata dal team di produzione dell’eponimo film, diretto in tono cupo e fantasioso da Matteo Garrone, del 2019. In questo caso, i lineamenti del Pinocchio furono modellati sulla base del giovane attore che lo interpretò. Installato a Castel Gardena, Pinocchio ci ricorda che l’origine etimologica della parola Persona, tratta dall’antico Etrusco, è di una maschera teatrale – la ‘persona’ è quindi non tanto l’individuo, quanto un involucro che ci concede una coerenza, un senso, che ci permette di partecipare agli eventi del mondo. Pinocchio a Castel Gardena contribuisce a riflettere su questa location, un luogo in molti aspetti magico e fuori dal tempo, popolato per la Biennale di creature antropomorfe. In questo, Pinocchio si propone come elemento al contempo giocoso e spettrale, sia un ricordo dall’infanzia che una premonizione del futuro. Infatti, è l’artista stesso a ricordarci della lezione che il personaggio di Pinocchio ci offre nel contesto della crisi del clima: “La Terra è in fiamme, e noi stiamo mentendo a noi stessi”.
Bruno Walpoth, Pinocchio, 2022. View at Castel Gardena, Selva Gardena. Commissioned by Biennale Gherdëina ∞. Ph. Tiberio Sorvillo
Bruno Walpoth
Bruno Walpoth, Pinocchio, 2022. View at Castel Gardena, Selva Gardena. Commissioned by Biennale Gherdëina ∞. Ph. Tiberio Sorvillo
Le figure umane di Bruno Walpoth, realizzate in legno di tiglio o di noce, nascono dall’incontro e dal confronto con i modelli. In scala uno a uno, i corpi, le linee e le forme prendono forma dal blocco di legno per mezzo delle sue mani. Sebbene Walpoth sia attratto dal produrre sembianze concrete di parti del corpo, come una spalla o una caviglia, la sua preoccupazione non è solo quella di un ritratto iperrealistico della persona che gli sta davanti: nel suo aspetto esteriore, il modello serve come superficie per raccontare storie molto più profonde che lo scultore ricava soffermandosi spesso sulle espressioni dello sguardo e del volto.
Per Biennale Gherdëina ∞, Walpoth ha ricreato Pinocchio, opera originariamente commissionata dal team di produzione dell’eponimo film, diretto in tono cupo e fantasioso da Matteo Garrone, del 2019. In questo caso, i lineamenti del Pinocchio furono modellati sulla base del giovane attore che lo interpretò. Installato a Castel Gardena, Pinocchio ci ricorda che l’origine etimologica della parola Persona, tratta dall’antico Etrusco, è di una maschera teatrale – la ‘persona’ è quindi non tanto l’individuo, quanto un involucro che ci concede una coerenza, un senso, che ci permette di partecipare agli eventi del mondo. Pinocchio a Castel Gardena contribuisce a riflettere su questa location, un luogo in molti aspetti magico e fuori dal tempo, popolato per la Biennale di creature antropomorfe. In questo, Pinocchio si propone come elemento al contempo giocoso e spettrale, sia un ricordo dall’infanzia che una premonizione del futuro. Infatti, è l’artista stesso a ricordarci della lezione che il personaggio di Pinocchio ci offre nel contesto della crisi del clima: “La Terra è in fiamme, e noi stiamo mentendo a noi stessi”.
Bruno Walpoth, Pinocchio, 2022. View at Castel Gardena, Selva Gardena. Commissioned by Biennale Gherdëina ∞. Ph. Tiberio Sorvillo